Un excursus storico sul settore delle bevande analcoliche e sulla sua importanza per il tessuto imprenditoriale non solo italiano
Ognuno di noi, nel corso della propria vita, ha sperimentato momenti di incertezza. Ma l'incertezza che oggi caratterizza i mercati e il panorama geopolitico è di un altro livello. Solo il futuro ci darà un quadro più chiaro dell’evolversi del conflitto in Ucraina, del decorso dell’instabilità socio-politica in Medio Oriente e dell’impatto che la politica del nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America avrà sull’economia mondiale.
Dopo il focus dedicato ai RTD alla fine della scorsa estate, le bevande pronte da bere tornano a occupare un posto di rilievo tra i trend a cui guardare con attenzione. Il potenziale dei Ready to drink e le loro ampie opportunità di crescita sono state confermate, infatti, dalla nuova edizione del Consumer Pulse Report di CGA by NIQ, osservatorio che offre uno spaccato aggiornato di quanto sta avvenendo anche nel comparto Horeca. «Con le preferenze dei consumatori in rapida evoluzione, il 2025 offrirà ai fornitori e agli operatori grandi opportunità per ampliare l’interesse dei brand Ready to Drink» dichiara Valeria Bosisio, Client Success & Insights Manager Italia.
Pioggia. E ancora pioggia. Il maltempo è il principale indiziato. Anche se la marcata incertezza economica e la fiducia in calo del consumatore non hanno aiutato.
In Italia, un fenomeno culina rio sta prendendo piede : la "legumania". Questa tendenza, che coinvolge oltre il 90% dei consumatori italiani, non è semplicemente una moda passeggera, ma rappresenta un cambiamento significativo nelle abitudini alimentari del paese.
L’’inizio dell’anno è, come sempre, periodo vivace di novità e lancio di prodotti per tutto il mondo delle bevande.