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SUPERARE LE CRITICITÀ

A CURA DI AGRODIPAB

Nell’intervista a Marco Silvestroni, attuale Segretario della Presidenza del Senato, si analizzano le difficoltà che interessano ancora il comparto distributivo e le possibili misure a sostegno delle aziende

Il comparto della distribuzione dei prodotti alimentari e bevande per il settore Horeca, sebbene sia oggetto di ripresa a seguito del biennio di dramma pandemico, è destinatario dei riflessi più deleteri dell’attuale crisi energetica. Siamo dinanzi a un’emergenza senza precedenti, che vede l’incremento in taluni casi di oltre il 500% degli oneri energetici in capo alle aziende, nei confronti delle quali le misure di sostegno varate finora sono state piuttosto esigue: nell’ultimo DL Aiuti quater sebbene siano stati stanziati 3,4 miliardi di euro per la proroga, fino al 31 dicembre 2022, del contributo straordinario, sotto forma di credito d’imposta, a favore delle imprese e delle attività commerciali per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale, viene comunque rinnovata la divaricazione tra imprese energivore e non energivore. Lo scenario reale entro il quale operano le nostre aziende, molte delle quali detengono oneri energetici elevatissimi in ragione della gestione di prodotti freschi e super freschi, ci dimostra che tale suddivisione risulta limitante e parziale.

 

Nell’intervista al senatore
Marco Silvestroni (foto qui a lato),
Segretario di Presidenza
del Senato della Repubblica,
facciamo luce sugli interventi
attualmente in corso,
sulle proposte al vaglio
e su come si intende intervenire
per trovare una soluzione
a una questione piuttosto spinosa.

Un altro settore in cui è forte la divaricazione è quello dell’autotrasporto. Non ritiene sia da valutare l’ipotesi di superamento della faglia sussistente tra autotrasporto e distribuzione su gomma, prevedendo l’estensione di tali misure anche alle aziende che si occupano, specificamente, di distribuzione di prodotti alimentari e di bevande per il canale Horeca in ragione della specificità operativa che li contraddistingue e che li rende perfettamente assimilabili, in termini di oneri, a quelle destinatarie di misure di sostegno in premessa?

«Il cosiddetto DL Aiuti quater interviene sulla disciplina in materia di autotrasporto, chiarendo alcuni aspetti applicativi. Non abbiamo ancora inserito fra i beneficiari di alcune misure di sostegno anche i distributori su gomma, ma è piena volontà del Governo farlo al più presto. Siamo perfettamente consapevoli che la sussistenza di limitazioni all’accesso ai benefici in premessa, in primis nella portata dei veicoli, genera una palese discriminazione tra categorie di distribuzione, segnatamente in ragione della tipologia di trasporto e delle aree in cui questo trasporto si attua: l’esigenza di giungere in zone a traffico limitato, in piccoli borghi o centri storici obbliga il distributore a dotarsi di mezzi di portata ridotta, generando il paradosso che a fronte della riduzione della portata dei mezzi corrisponde una crescita esponenziale del consumo di carburante e dei relativi costi, poiché il trasporto dovrà necessariamente avvenire con più veicoli per compensare la ridotta capacità dei mezzi di portata inferiore.»

Quale ritiene sia, al momento, una delle criticità del nostro comparto?

«Una delle difficoltà che contraddistingue il comparto sta nella difficoltà di reclutare personale da destinare soprattutto al trasporto merci. Una delle cause è senza dubbio dovuta alle degenerazioni volute dai precedenti Governi in tema di lavoro, abuso di sussidi e assistenzialismo. In una sola parola: il Reddito di cittadinanza».

In che modo la riconfigurazione della disciplina sul reddito di cittadinanza, come varata dall’attuale Governo, potrà comportare una modifica in positivo delle dinamiche attuali del mercato del lavoro?

«A distanza di anni dall’applicazione del Reddito di cittadinanza, possiamo dire che la misura tanto voluta dal Movimento Cinque Stelle sia stata del tutto fallimentare. Non solo si sono buttati miliardi di euro che non hanno portato alla creazione di posti lavoro, ma il Reddito di cittadinanza ha influenzato negativamente la percezione stessa del lavoro da parte di alcuni italiani. Più che assistenzialismo, occorre formazione e specializzazione, in questo settore più che mai. Faccio riferimento in particolare alla difficoltà di conseguire la patente C e la Carta di Qualificazione del Conducente (CQC), in ragione dei costi e dei tempi necessari per conseguirle. Su questo fronte possiamo avviare una riflessione sull’opportunità di agevolare il conseguimento di abilitazioni per conducenti che trasportano merci, eventualmente rivedendo l’equazione attualmente sussistente tra tonnellaggio di merci trasportate e abilitazione correlata».

Quali potrebbero essere le iniziative per ridare slancio alle aziende di comparto, e non solo, sul breve periodo?

«Attualmente una delle facce della crisi è quella dell’assenza di liquidità in capo alle aziende. Una proroga della moratoria prestiti/mutui, la sospensione dell’Iva sui crediti inesigibili e la tutela dei creditori nella riscossione del dovuto potrebbero essere soluzioni da attuare sul breve periodo per dare ossigeno alle aziende».

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