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PSYCHOLOGICAL SAFETY

La chiave per promuovere apprendimento, innovazione e crescita nel team

Vi siete mai chiesti quale potrebbe essere la modalità più efficace per incoraggiare un ambiente stimolante, percepito come sicuro, dove l’apprendimento e la sperimentazione di novità sia all’ordine del giorno? Un sempre crescente numero di ricerche in contesti organizzativi (ma anche nei nuclei familiari) sta riconoscendo l’importanza della sicurezza psicologica come elemento chiave da promuovere per raggiungere questo obiettivo. Nonostante solo negli ultimi anni stia diventando un tema sempre più presente e centrale nelle organizzazioni, le prime ricerche risalgono al 1965, quando gli psicologi Edgar Schein e Warren Gamaliel Bennis hanno coniato il termine. Gli autori hanno definito la “sicurezza psicologica” come la convinzione personale e condivisa da parte del gruppo che sia possibile esprimersi onestamente, assumersi dei rischi senza ripercussioni, esprimere le proprie idee e preoccupazioni facendo domande e potendo ammettere i propri errori senza temere l’emergere di conseguenze negative.

 

UN BREVE FOCUS SULL’IMPORTANZA DELLA SICUREZZA PSICOLOGICA

Il valore del promuovere questa cultura si può riscontrare negli effetti positivi che la creazione di un ambiente lavorativo sicuro può avere su tutto il team. In primo luogo, la sicurezza psicologica a livello individuale permette alle persone di gestire e superare ansia e paura del fallimento con maggiore serenità: le risorse del team sono più felici e ingaggiate nel proprio ruolo, di conseguenza più motivate.Il vantaggio lo possono riscontrare anche i manager, i quali possono contare su performance migliori da parte delle proprie persone, in un circolo virtuoso di apprendimento continuo e di innovazione. Come riportato nel report “Getting Real About Inclusive Leadership” di Catalyst del 2019, il 28% dell’innovazione che nasce proattivamente dai dipendenti si può attribuire alla percezione di libertà di esprimere le proprie idee in un ambiente non giudicante e inclusivo.

 

QUALI SONO LE CONDIZIONI NECESSARIE PER CREARLA?

Secondo Timothy R. Clark, uno dei maggiori esperti sul tema, esistono 4 stadi da attraversare per raggiungere una condizione di sicurezza psicologica. Il goal è quello di riuscire ad accompagnare il team in maniera sicura tra questi stadi, valorizzando le persone con le loro aree di forza e vulnerabilità.

La costruzione della Psychological Safety inizia con la nascita del team e segue questi step:

  • Inclusion safety: questo stadio è caratterizzato dallo stabilire un senso di connessione tra le persone, senza giudizio verso le differenze. La percezione di essere in un contesto accogliente è alla base dell’interazione e risponde al bisogno di appartenere e di sentirsi inclusi.
  • Learner Safety: questa fase risponde al bisogno di crescere e di imparare e si contraddistingue per il senso di sicurezza percepito nell’esprimere la propria vulnerabilità liberamente, facendo domande in ottica di apprendimento all’interno di un team che sa riconoscerne il valore e accoglierle, senza sentenziare o valutare.
  • Contributor Safety: questo stadio risponde al bisogno personale di autonomia e alla possibilità di portare un proprio contributo. È caratterizzato dall’effettiva opportunità di farlo, senza perdere il supporto e la guida del proprio team.
  • Challenger Safety: dopo avere percepito inclusione, apprendimento e possibilità di contribuire alla vita del team, in questo step finale le risorse si sentono sicure di poter sfidare o mettere in discussione lo stato delle cose; la sicurezza psicologica abilita il coraggio di innovare in un contesto in cui si troverà sempre un appoggio.

 

CONSIGLI UTILI

In questo processo ciascuno di noi ha un ruolo cruciale perché può essere “l’architetto di questa cultura”. Per diventarlo, vi proponiamo dei consigli utili per facilitare la costruzione di un ambiente sicuro dal punto di vista psicologico:

  • Una buona norma è quella di esplicitare l’importanza del parere dei propri collaboratori o dipendenti. Soprattutto se gestisci delle persone, sottolineare come le opinioni di queste possano essere utili concretamente, in termini di risultati per il team, può essere un valore aggiunto.
  • Dare l’esempio ammettendo i propri errori, provando a rendere gli sbagli parte di un processo di crescita e apprendimento che ci accomuna tutti.
  • Nei momenti di confronto prova a invitare tutte le parti del team a contribuire in modo attivo, ponendo domande aperte come: “Cosa ne pensate?”, “Qual è la vostra posizione su questa idea?”
  • Rispondere in modo costruttivo: anche se pensi che un’idea non sia particolarmente interessante, prova a porti comunque con curiosità nei confronti dei contributi degli altri, cercando di comprenderne le ragioni nascoste dietro al pensiero.

PER CONCLUDERE…

I semplici comportamenti quotidiani sono fondamentali per promuovere apprendimento, innovazione e crescita, in quanto aiutano il team a prosperare in un contesto sicuro dove muoversi liberamente in ottica di miglioramento continuo. Le idee migliori nascono dal coraggio e dai tentativi: un ambiente che ne incoraggia la presenza diviene dunque la chiave per promuovere il cambiamento positivo!

dario bussolin, Manager della divisione Human Capital del gruppo Aegis Human Consulting Group, Psicologo e Psicoterapeuta in Formazione, Coach, formatore e consulente per le organizzazioni

*Dario Bussolin

Manager della divisione Human Capital del gruppo Aegis Human Consulting Group, Psicologo e Psicoterapeuta in Formazione, Coach, formatore e consulente per le organizzazioni. Da 10 anni collabora con l’Università Cattolica di Milano in progetti di ricerca e supporto alla didattica nel dipartimento di Psicologia. Impegnato nello studiare i processi organizzativi e valorizzare le qualità professionali e personali delle persone, Dario accompagna i professionisti in percorsi di allenamento per consolidare il proprio stile di Leadership, attraverso confronti, metodo, esperienze concrete e tanta passione.

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