L’urgenza di unire le forze per far fronte comune e sbaragliare gli ostacoli e le sfide del mercato si è fatta pressante: ne parliamo a ogni convegno, ogni volta che ci incontriamo. Benissimo le reti, i network, le associazioni, ma a questo punto occorre qualcosa di più, che dia un segnale forte e chiaro non solo alla società, ma anche alla politica (primario attore che decide ogni cosa nel Paese). Detto in maniera semplice: la nostra capacità di influenzare le scelte e le regolamentazioni che impattano direttamente sul nostro settore può essere significativamente amplificata attraverso la costruzione di una lobby efficace. Questo non solo per tutelare gli interessi del nostro business, ma anche per contribuire attivamente allo sviluppo e alla sostenibilità dell’intera filiera horeca.

PERCHÉ PROPRIO UNA LOBBY?

Il termine non deve fare paura, non ha una accezione negativa (come troppi pensano). Si sta parlando di un gruppo di pressione che agisce a livello politico. Nel contesto della nostra industria, serve come una voce collettiva potente, capace di dialogare con enti governativi, istituzioni e altri stakeholder chiave. Io da solo non posso farlo, ma nemmeno in tre possiamo farlo, ci vogliono professionisti che siano portatori dei nostri interessi. L’obiettivo principale è quello di promuovere e difendere il settore, facilitando un terreno fertile su cui le nostre attività possano prosperare. In Italia, dove la burocrazia e le normative si trasformano spesso in labirinti diabolici, avere una rappresentanza chiara e coesa è fondamentale.

DOBBIAMO FARLO ORA, NON È TEMPO DI ASPETTARE!

La creazione di una lobby ci aiuterebbe a raggiungere diversi obiettivi fondamentali. Vuoi un esempio? Garantire che le specificità e le esigenze del nostro settore siano comprese e considerate nelle decisioni politiche e legislative (mi vengono in mente: una fiscalità equa, normative che favoriscano la crescita e lo sviluppo dell’industria, sostegni mirati in periodi di crisi). La lobby può svolgere un ruolo chiave nella promozione di standard di qualità elevati, sostenendo l’innovazione e la formazione professionale all’interno del nostro specifico settore. Un altro obiettivo importante è quello di lavorare per la sostenibilità e la responsabilità sociale delle imprese, temi sempre più centrali nel dialogo globale.

DA DOVE PARTIRE?

La costruzione di una lobby richiede innanzitutto la creazione di una rete solida tra imprenditori, associazioni di categoria e altri attori rilevanti del settore: su questo siamo già ben posizionati, come dimostra anche la rivista che stai leggendo. È essenziale che tutti abbiamo interessi comuni e obiettivi condivisi: e anche qui ci siamo. Il punto dirimente è riuscire a stabilire relazioni costruttive con i decisori politici: la nostra lobby può presentarsi e offrirsi come punto di riferimento competente e affidabile per tutte le questioni che riguardano il settore horeca. Un approccio strategico è assolutamente necessario: occorrono professionisti capaci di monitorare attivamente il panorama legislativo e regolatorio, anticipando potenziali sfide e opportunità. La preparazione di documenti, la partecipazione a tavole rotonde e incontri istituzionali, l’organizzazione di eventi diventano lo strumento attraverso cui la lobby si muove nei meandri degli uffici romani collegati alla politica. Noi dobbiamo rimanere imprenditori focalizzati sul business, sicuri che professionisti specializzati possano inserirsi – a nome nostro – e far pressione per “destare” la politica e far sì che si interessi a noi. Come detto: il momento è propizio, occorre agire.