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BERNARDIN: L’APERITIVO AUTENTICO DALLE RADICI  PIEMONTESI

Un viaggio nel tempo e nel territorio attraverso un drink frizzante e analcolico, nato dalla collaborazione con l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo

S.Bernardo presenta l’aperitivo studiato con l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, nato da un’antica ricetta di ieri. Alla soglia del primo centenario, S.Bernardo viaggia speditamente verso il raggiungimento CO2 impatto zero e si appresta a brindare con un drink, analcolico e frizzante, che arriva dritto dritto dalla memoria del territorio. Grazie alla collaborazione con l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo nasce così una nuova idea dell’aperitivo piemontese, il “Bernardin” parola che vuole giocare con il dialetto piemontese e con il nome del brand.

Il debutto ufficiale del drink è avvenuto durante l’edizione 2024 di Beer & Food Attraction: ora “Bernardin” è pronto a dissetare tutti i palati più curiosi.

BERNARDIN: L’AUTENTICITÀ DEL PIEMONTE NELL’INFUSO DI ERBE CONDIVISE

«I valori alla base del progetto – spiega il direttore generale di Acqua S.Bernardo Antonio Biella – sono l’autenticità il territorio e la condivisione. Grazie all’Università di Scienze Gastronomiche siamo riusciti a realizzare un prodotto fatto di erbe esclusivamente coltivate e raccolte in Piemonte». La ricetta di Bernardin si basa sulle erbe autoctone: aghi di pino mugo, menta peperita, matricaria camomilla e camomilla romana provenienti rigorosamente da agricoltura biologica. Le aromatiche vengono essiccate a freddo e poi, dopo essere state tritate, vengono inviate all’aromatiere che ne estrae l’infuso. «L’ingrediente segreto di “Bernardin” – dice il direttore Biella – è S.Bernardo, acqua minimamente mineralizzata, che sgorga dalle Alpi Marittime al confine tra Piemonte e Liguria». Il gusto è quello di una volta, ma anche l’occhio è importante. «Per questo – dice il direttore grafico di S.Bernardo Gabriele Gioria – abbiamo voluto creare un’immagine che riportasse alla memoria un prodotto del passato, e abbiamo utilizzato il logo originale dell’azienda, quello del 1926». 

 

UN VIAGGIO ATTRAVERSO LA STORIA

Un gusto che sa di nostalgia, ma non solo: per Bernardin la minimamente mineralizzata ha voluto creare un prodotto che vivesse allo stesso tempo nel passato, nel presente e nel futuro. Come sottolinea  il direttore artistico di S.Bernardo Lorenzo Zirilli. «Invitiamo così tutti a prendersi il giusto tempo per fare un buon aperitivo, magari ascoltando la breve storia raccontata da una poesia, composta ad hoc in dialetto piemontese».

 

IMPATTO ZERO ENTRO IL 2026

S.Bernardo produce Bernardin a Garessio, in provincia di Cuneo nello stabilimento alimentato ad energia eolica. L’azienda si impegna a raggiungere l’impatto zero entro il 2026, anche grazie a SlowFood e all’Università di Pollenzo con cui ha individuato tre progetti: i prati stabili, i boschi di città e l’efficientamento dei castagneti.  In particolare, per S.Bernardo è fondamentale tutelare la natura e raggiungere l’obiettivo CO2 impatto zero entro il 2026, anno del primo centenario della minimamente mineralizzata italiana. «Nel concreto, infatti, S.Bernardo ha attivato insieme con “Slow Food” tre progetti che prevedono la creazione di boschi di città, a partire dalla città di Bra, con la piantumazione di specie arboree ed essenze autoctone in aree metropolitane, creando così nuovi polmoni verdi per le comunità.  A ciò si aggiunge la riqualifica di aree boschive sulle Alpi Marittime, intorno alle fonti della minimamente mineralizzata italiana, per rendere di nuovo efficienti foreste inselvatichite, restituendo loro la piena capacità di assorbimento dell’anidride carbonica. Infine, vengono tutelate le aree di prato stabile lasciandole libere di sviluppare la loro biodiversità, contribuendo in modo significativo al sequestro di carbonio. In questo modo si raggiunge la sostenibile leggerezza dell’acqua S.Bernardo.

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