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ASSORTIMENTO E ATTENZIONE AL CLIENTE

Nella foto di copertina: da destra, Marino Lazzarini presidente Dolcitalia e Roberto Santarelli editore Tuttopress Editrice

Una realtà attiva nella distribuzione di dolciumi e alimentari che ha fatto della ricchezza assortimentale il suo cavallo di battaglia

di Lorena Tedesco

Rilevata nel 1890 nel centro di Bergamo da Marino Lazzarini, nonno e omonimo dell’attuale titolare, l’azienda Lazzarini nasce come drogheria e ben presto si trasforma in un’attività all’ingrosso di generi alimentari; il negozio di Via Broseta 51 è ancora oggi presente come punto vendita nonché sede ufficiale della società. L’impresa passa poi nelle mani del figlio Giuseppe, che collaborava già da anni nella gestione dell’impresa familiare, e, negli anni ’70, fa il suo ingresso in azienda Marino Lazzarini, nipote del fondatore. Con la nascita dei primi supermercati e cash&carry, Marino, di comune accordo con il padre Giuseppe, decide di specializzarsi nel ramo all’ingrosso dei dolciumi, pur mantenendo il negozio di alimentari in centrocittà. La decisione era dettata anche dal fatto che la famiglia proveniva già da un’attività dolciaria, in quanto il nonno aveva fondato insieme ad altri la storica azienda Novi di Novi Ligure (ai tempi una società anonima a cui partecipavano diversi grossisti con varie quote). Da lì è nata quindi l’idea di specializzarsi nel mondo dolciario e inserirsi proficuamente in una fetta di mercato in cui la Lazzarini opera con successo ancora oggi.

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GRANDI CAMBIAMENTI

Negli anni l’azienda è stata interessata da diversi cambiamenti. L’attuale Lazzarini SpA, infatti, deriva dalla fusione, avvenuta nel 1990, tra la Lazzarini Ingrosso Dolciumi e la MoFra (che commercializzava i prodotti della Barilla Mulino Bianco) e comprende la Dolber, specializzata nell’import-export di prodotti dolciari, e la Ravazzi, specializzata nella produzione di caramelle gommose. Nel nuovo millennio, inoltre, l’azienda, sotto la guida di Marino Lazzarini, ha inaugurato una nuova sede, con una superficie di oltre 10mila metri quadrati, all’avanguardia per le tecnologie utilizzate e per la sua capacità logico-distributiva.

 

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I CLIENTI E LA GAMMA PRODOTTI

Importanti cambiamenti hanno interessato anche la tipologia di clientela: la Lazzarini, infatti, ha spostato la sua attenzione dagli ambulanti, principale cliente prima della nascita e l’affermarsi della Gdo e il diffondersi dei supermercati, e ha rivolto la sua attenzione al comparto Horeca e in particolare ai bar, dove si è sempre più specializzata. Una svolta che si è rivelata decisiva e che ha spinto l’azienda a rivedere il suo classico assortimento dolciario (composto da caramelle, cioccolati, brioche, biscotteria, confezioni regalo e prodotti da banco), con l’inserimento di nuove referenze. «Al canale bar, oltre al beverage (quindi birra, vini, liquori, aperitivi…) proponiamo anche l’attrezzatura per cioccolata e ginseng in cialda, food fresco (panini) e surgelato e prodotti che si accompagnano all’aperitivo». Oggi Lazzarini è in grado di offrire ai bar il 90% circa della gamma prodotti di cui hanno bisogno e di soddisfarne le crescenti e mutevoli esigenze, al fine di garantire loro un servizio più completo possibile. Attualmente l’azienda ha in catalogo dalle 16 alle 18mila referenze, un catalogo che periodicamente subisce delle integrazioni, soprattutto a Natale, con 2000 referenze in più (soprattutto per i cesti natalizi), e a Pasqua, con altre 1500».

RIPARTIZIONE CLIENTI:

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EFFETTO PANDEMIA

«Per quanto riguarda il fatturato dell’azienda – dice Marino Lazzarini – se nel 2019 si registrava un totale di 22milioni di euro, questo importo si è dimezzato negli anni post Covid, anche se in questi mesi stiamo, faticosamente, recuperando. Purtroppo, in questo delicato momento di ripresa, la guerra in Ucraina ha creato ulteriori difficoltà. Da una cinquantina di dipendenti nel 2019, siamo passati ad averne attualmente 42, a cui si affianca una ventina di venditori. L’area che serviamo si estende alla Lombardia, soprattutto la parte centro-sud, esclusa Sondrio, ma anche alla provincia di Piacenza. Per quanto riguarda la nostra clientela, abbiamo 4500 clienti attivi, più altri 500 in altri settori. Come dicevamo, si tratta prevalentemente di bar, per un buon 75%. Bar che includono anche quelli dell’oratorio, realtà che per noi rappresentano anche un punto di riferimento per l’assortimento che avevamo e che ha sofferto molto con la pandemia. Poi abbiamo le sale cinemato grafiche, i parchi divertimento, le piscine, gli ambulanti e, per finire, le fiere e i mercati. È facile quindi immaginare le gravi difficoltà che abbiamo dovuto affrontare nel periodo del Covid. Siamo riusciti a sopravvivere solo grazie a quell’8% della clientela costituita dai negozi di alimentari che erano rimasti aperti. Purtroppo, però, il nostro assortimento alimentare non è tale da avere dei clienti al 100%, a differenza del canale bar dove abbiamo un assortimento che ci consente di essere protagonisti».

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VOGLIA DI RIPRESA

«Abbiamo avuto un danno, dovuto alla mole di merce buttata, pari a circa 2 milioni di euro, anche perché il primo lockdown grosso ha interessato anche i prodotti destinati alla Pasqua e questo ci ha creato davvero dei danni enormi. Siamo stati chiusi 4 mesi e tutti i prodotti con scadenza da 60 a 90 giorni, come brioches, merende, biscotti, cioccolati, li abbiamo dovuti buttare. E quando i locali hanno riaperto e avevano merce scaduta ci siamo dovuti venire incontro… Per noi è stato un po’ come trovarci nel bel mezzo di una guerra e abbiamo ricevuto una batosta non indifferente. La nostra forza è stata la determinazione e la voglia di riprendere e in questi mesi abbiamo registrato un’impennata che speriamo continui così da consentirci, se non di raggiungere, di avvicinarci perlomeno ai fatturati che ci soddisfano. Perché purtroppo i costi fissi restano sempre: la struttura c’è, la marginalità purtroppo in questo periodo è venuta meno, anche in ragione della nostra volontà di recuperare fatturato, e questo purtroppo non porta i bilanci a buoni livelli».

 

I CAVALLI DI BATTAGLIA

Relativamente ai servizi offerti ai clienti, il cavallo di battaglia dell’azienda è il ricco assortimento: «Quando noi facciamo il nostro ingresso in un locale possiamo dargli tutto, dalla bevanda, al liquore, alla macchina del caffè, alla birra e all’impianto di spillatura. Tutto ciò che riguarda il mondo del bar». Ovviamente con un assortimento così ampio ci troviamo spesso a non riuscire a coprire le richieste in quanto non ci arrivano i prodotti richiesti, in quanto in fornitore oggi non consegna più con la stessa celerità di prima, né con la completezza dell’ordine com’era prima, mandando magari solo metà merce o una parte di essa. Sul territorio nazionale oggi il problema riguarda soprattutto il mondo delle farine: le aziende hanno grande difficoltà a consegnare la merce, che arriva spesso in ritardo e in quantità inferiore rispetto a quella ordinata». L’altro biglietto da visita è la consegna nel giro di 24/36 ore. «Noi avevamo dei giri molto ben organizzati – ci spiega Marino – prima del Covid, ma con la pandemia si sono delineate delle nuove situazioni: il cliente, infatti, compra meno, più spesso e fuori giro (dopo che sei già passato da lui). Così spesso ci troviamo a dover ripassare due volte dallo stesso cliente nella stessa settimana. Ciò crea, conseguentemente, delle problematiche nella logistica con cui ci scontriamo quotidianamente, ma che stiamo cercando di risolvere nel modo migliore».

CHECK AZIENDA
RAGIONE SOCIALE: Lazzarini SpA
INDIRIZZO: Via Cremasca 90 – 24052 Azzano San Paolo (BG) – TEL.: 035.531777
DIPENDENTI: 42, più una ventina di venditori
AREA SERVITA: Lombardia, esclusa Sondrio, e la provincia di Piacenza
PARCO VEICOLI: 13

 

MARINO LAZZARINI è il presidente di DOLCITALIA

 

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