Ponendosi come intermediario qualificato tra la produzione e la ristorazione, la Cooperativa CIC presenta il suo innovativo progetto per fronteggiare le difficoltà nel settore AFH
Partner d’eccezione dell’ultima edizione del Cibus Connecting, manifestazione di riferimento per la distribuzione al canale Food Service, andato in scena a Parma il 29 e 30 marzo scorsi, è stata la Cooperativa Italiana Catering CIC, che si è presentata al settore con un’originale esposizione conce-pita per far conoscere al pubblico il suo progetto Qualitaly. Un brand, cita lo stand, “designed for Food Service”. È la confezione la vera innovazione del nuovo progetto: uno stile minimal, dai diversi format multicolore, ma inconfondibile e riconoscibile. Un packaging studiato per il settore professionale per venire incontro ai clienti e portare loro delle soluzioni. Attualmente, la ristorazione deve affrontare tante difficoltà, soprattutto costi insostenibili e mancanza di personale, mentre la distribuzione e, in particolare, i distributori medio-piccoli sono schiacciati tra due poli: la scarsa capacità di acquisto li rende meno competitivi dei concorrenti nazionali e dei fondi e, per restare nel mercato, sono costretti a ridurre i margini, ma nonostante ciò l’approvvigionamento non è garantito.
PROGETTO QUALITALY
È su queste riflessioni che nasce il progetto Qualitaly di CIC, come espressione della volontà dei soci di fare sistema e di essere riconoscibili tra i competitors qualificando ulteriormente i servizi e l’offerta proposti ai clienti, confezionando la qualità dei prodotti distribuiti in un contenitore che sia esso stesso funzionale. Le Masterclass tenute al Cibus sono stati quattro diversi momenti di rappresentazione del sistema Qualitaly, in cui tre relatori qualificati hanno portato la loro esperienza in ambito produttivo e raccontato il loro lavoro, mentre la quarta relatrice, Giorgia Spigno, professore ordinario all’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha sostenuto come il packaging dei prodotti Qualitaly non solo sia sostenibile, in quanto riduce l’utilizzo del colore e l’impatto ambientale, ma rappresenta un sistema integrato con l’alimento che contiene e protegge e diventa un vero e proprio strumento di lavoro che rende efficiente la preparazione dei piatti. Le Masterclass sono state un esempio pratico, con cui si è voluto sperimentare pubblicamente la soluzione che CIC ha ideato per i propri clienti.
Da sinistra, Roberto Zanobi, presidente CIC e Lorenzo Morelli, vicepresidente CIC
UNA TAVOLA ROTONDA SUL SETTORE AFH
L’ultimo appuntamento di CIC al Cibus è stata la collaborazione al convegno “La sfida della qualità e la chiamata a raccolta del settore distributivo”. Una tavola rotonda, moderata da Roberto Santarelli, Editore di DH Distribuzione Horeca (Tuttopress Editrice), in occasione della quale, attraverso le testimonianze di alcuni protagonisti del canale Away From Home, si fa luce sulle sfide che il Fuori Casa si trova ad affrontare oggi per rispondere a una profonda evoluzione dei consumi. All’incontro, a cui hanno partecipato assieme a CIC quattro rappresentanti della parte produttiva e la ristorazione organizzata, è stata evidenziata l’importanza del lavoro su materie prime, food cost e su una corretta strategia di comunicazione indi-rizzata agli operatori intermedi. La soluzione di CIC è stata accolta con interesse: l’offerta di prodotti di qualità, contenuti in un packaging che diventa uno strumento di lavoro utile al calcolo del food cost e anti-spreco, risponde infatti alle esigenze della ristorazione.
Da sinistra, Roberto Santarelli, editore Tuttopress Editrice; Maria Luisa Castiglioni, AD Durini Milano; Manola Scomparin, responsabile commerciale Cooperativa Italiana Catering; Arianna Errante, marketing manager Zini Prodotti Alimentari; Antonio Cellie, CEO Fiere di Parma; Francesco Coppini, titolare Coppini Arte Olearia; Domenico Rispoli, sales manager Formalactis; Camillo Serena, direttore commerciale e marketing Flamigni