Tra le varie iniziative messe in atto da Rete Horeca a favore della categoria, l’ultima in ordine di tempo è stata l’audizione alla commissione del Senato per il DL taglia prezzi energia, in occasione della quale sono stati esposti i principali punti di interesse per il comparto e presentate specifiche istanze
Lo scorso 7 aprile al Senato della Repubblica si è riunita la 6a commissione (Finanze e Tesoro) congiunta con la 10a (Industria, Commercio, Turismo). Nel corso dell’audizione alla commissione del Senato per i Decreti Energia (con particolare attenzione al provvedimento noto come DL taglia prezzi energia), tenutasi in videoconferenza, è stato riservato uno spazio per l’intervento di varie associazioni di categoria. Per il comparto della distribuzione hanno partecipato AGroDiPAB, Associazione Grossisti della Distribuzione di Prodotti Alimentari e Bevande, e Rete di impresa Distributori Horeca Italia, rispettivamente rappresentate da Giuseppe Arditi (Vicepresidente AGroDiPAB e Vicepresidente con delega ai rapporti con le istituzioni di Rete Horeca) e da Giorgio Carlino (segretario e responsabile tecnico di Rete Horeca).
LE MISURE DEL DECRETO
Il Decreto-legge 21 marzo 2022, n.21, attualmente all’esame del Senato, reca misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina e rappresenta un provvedimento atteso e necessario per disporre interventi improcrastinabili a tutela della sopravvivenza delle imprese. Purtroppo il carattere frammentato e parziale delle misure in esso delineate rischia non solo di legittimare interventi incompleti e insufficienti per il settore economico-produttivo, ma anche di impedire la ripresa di un’economia di filiera indispensabile per il rilancio economico effettivo.
LA PARTNERSHIP
La realtà istituzionale nata dalla partnership tra AGroDiPAB e Rete Horeca, audita in data 7 aprile presso le Commissioni finanze e attività produttive del Senato, ha esposto i principali punti di interesse per il comparto sollecitando opportuni approfondimenti e presentando le seguenti istanze:
– Elevazione della percentuale del credito di imposta a compensazione dei maggiori costi energetici
Le imprese operanti nella distribuzione di prodotti alimentari e bevande, specializzate nella frigoconservazione a basse e bassissime temperature (surgelati, fresco e super fresco), rientrano appieno nella fattispecie delle imprese a forte consumo energetico: i costi sostenuti da queste aziende sono cresciuti tra il 100% e il 120% nell’ultimo trimestre e si ritiene indispensabile poter includere queste aziende, in ragione del carattere specifico delle attività svolte, nel novero delle c.d. energivore, al fine di poter accedere a misure di compensazione dei maggiori oneri maggiormente rispondenti allo scenario di incremento palesatosi nelle ultime settimane
– Tutela liquidità imprese
Un elemento di particolare attenzione del provvedimento si colloca nella prospettiva di salvaguardare la liquidità delle aziende italiane: la ratio dell’articolo 8 si colloca proprio nella direzione di salvaguardare la necessaria liquidità alle imprese nella prospettiva di mitigare gli effetti dei rincari del settore energetico, in questa prospettiva si ritiene prioritario, proprio per salvaguardare le disponibilità di liquidità delle aziende, estendere la moratoria di cui originariamente all’art. 56 del D.L. n. 18/2020 (legge n. 27/2020, cd. “Cura Italia”) sui finanziamenti in essere fino al 30 giugno 2022, procedendo, contestualmente, all’allungamento del relativo periodo di ammortamento.
– Sperequazione tra autotrasporto e distribuzione
Già con il provvedimento c.d. DL energia attualmente all’esame della Camera si è inteso introdurre delle misure di sostegno alle aziende operanti nell’autotrasporto in ragione degli effetti economici derivanti dall’eccezionale incremento dei prezzi dei prodotti energetici. Sono stati previste in particolare misure finalizzate alla promozione della sostenibilità d’esercizio nel settore del trasporto di merci su strada. In questa prospettiva si richiede estendere tali misure anche alle aziende che si occupano, specificamente, di distribuzione di prodotti alimentari e di bevande per il canale Horeca, estendendo la disciplina di cui all’art. 24-ter del Testo Unico delle accise, approvato con il decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504 e successive modifiche e dal D.P.R. 9 giugno 2000, n. 277, relativa al rimborso delle accise del gasolio commerciale, limitata esclusivamente a talune fattispecie di trasportatori, e inoltre con riferimento all’articolo 15, che prevede un incremento del contributo pedaggi per l’autotrasporto, riteniamo auspicabile il riconoscimento anche alle imprese della distribuzione di prodotti alimentari e di bevande, di un sistema di riduzione dei pedaggi autostradali previsto finora esclusivamente per il settore dell’autotrasporto.
– Sostegno alla distribuzione sostenibile
Si evidenzia come sia un ruolo determinante anche la promozione della sostenibilità energetica e della riduzione dell’impatto ambientale come complementare alle argomentazioni e alle richieste del presente provvedimento. Si richiede infatti uno strumento di sostegno in grado di incentivare le PMI alla riconversione verso nuove tecnologie in primis attraverso l’adozione di veicoli elettrici/ibridi. In questa prospettiva la possibilità di fruire di sostegni sul versante dell’utilizzo di furgoni e mezzi di trasporto elettrici, ibridi anche acquisiti in leasing ed a noleggio rappresenterebbe una svolta significativa.
– Credito imposta IMU
Sul tema della frammentazione dei benefici e delle misure di sostegno all’interno della filiera Horeca si richiama la ratio dell’articolo 22 del provvedimento in esame ai sensi del quale è prevista la concessione di un credito d’imposta alle imprese turistico ricettive, in misura corrispondente al 50% dell’importo IMU versato a titolo di seconda rata per l’anno 2021. Il beneficio pertanto è riconosciuto soltanto ad alcuni segmenti del settore Horeca, escludendo nei fatti la sua distribuzione: se come evidenziato nel presente documento, le chiusure e il rallentamento operativo generati dalla crisi epidemiologica hanno colpito in egual misura esercenti e distributori, si fa fatica a comprendere come questi ultimi debbano essere esclusi da misure di alleggerimento degli oneri.