L’ESTATE PREMIA I CONSUMI FUORI CASA
9,3 miliardi di euro. Questa la cifra che, secondo l’indagine condotta da FIPE- Confcommercio, gli italiani hanno speso in agosto per bere e mangiare fuori casa
Secondo le stime del Centro Studi di FIPE-Confcommercio, nel mese di agosto la spesa degli italiani per i consumi fuori casa si è attestata intorno ai 9,3 miliardi di euro, evidenziando come il mese “principe” delle vacanze estive modifichi significativamente gli stili di vita e i comportamenti di consumo, spingendo anche chi non parte (2 italiani su 3) a concedersi maggiori libertà e a consumare più spesso un pasto fuori dalle mura domestiche, preferendo bar e ristoranti per colazione, pranzo, aperitivo e cena.
«Scoprire che bar e ristoranti – dichiara Lino Enrico Stoppani, Presidente di FIPE-Confcommercio – rappresentano un’importante voce di spesa per i consumi estivi degli italiani è la conferma che queste imprese sono parte integrante dello stile di vita delle persone, sia nei luoghi di vacanza sia di residenza. Le nostre imprese, grazie all’impegno e alla professionalità di migliaia di lavoratori, accompagnano la quotidianità degli italiani, favorendo convivialità e condivisione sulle quali rafforzare anche i rapporti umani e rendere il Paese ancora più attrattivo e ospitale».
LE PREFERENZE DI LOCATION E MOMENTO DI CONSUMO
Per quanto riguarda i luoghi di consumo, i ristoranti guidano il mercato agostano con 5,4 miliardi di euro, che arrivano a 6 miliardi considerando anche la ristorazione veloce. I bar intercettano 1,8 miliardi di euro, mentre il comparto delivery e street food vale circa 900 milioni. Quote minori ma significative vanno a gelaterie e locali notturni con 100 milioni ciascuno, più i 500 milioni generati da sagre e fiere territoriali.
CONSUMI FUORI CASA
EURO 9,3 MILIARDI AGOSTO 2025
EURO 5,4 MILIARDI RISTORANTI
EURO 1,8 MILIARDI BAR
EURO 900 MILIONI DELIVERY E STREET FOOD
EURO 100 MILIONI LOCALI NOTTURNI
Fonte: FIPE- Confcommercio
Il momento della giornata che pesa di più economicamente è quello serale, con 4,9 miliardi di euro spesi per le cene, e 2,4 miliardi per i pranzi. Aperitivi e colazioni al bar si equivalgono a 600 milioni ciascuno, mentre break pomeridiani e consumazioni post-cena valgono circa 400 milioni l’uno.
MOMENTI DI CONSUMO FUORI CASA
EURO 4,9 MILIARDI CENE
EURO 2,4 MILIARDI PRANZI
EURO 600 MILIONI APERITIVI
EURO 400 MILIONI POST-CENA
Fonte: FIPE- Confcommercio
TREND NO E LOW ALCOL
Per quanto riguarda il comparto beverage, nell’estate 2025 il mercato degli aperitivi in Italia ha manifestato sia una crescita, sia un’evoluzione verso un’esperienza gastronomica completa, che vede il food sempre più protagonista insieme al drink.
Secondo i dati della ricerca “Aperitivo e Analcolico: La Nuova Era dell’Aperitivo” di CGA by NIQ (presentata a fine maggio al World Aperitivo Day) il giro d’affari dell’aperitivo in Italia raggiunge i 4,5 miliardi di euro e contempla un’attenzione crescente alle bevande analcoliche. Una crescita, e una trasformazione, a cui si affianca anche una valorizzazione del rituale dell’aperitivo, che diventa un vero e proprio momento di condivisione e socialità.
La tendenza più significativa del mercato resta comunque la crescita del segmento no e low alcol, che spinge le aziende a investire in birre e vini 0% alcol, mocktail e ready-to-drink analcolici, o a bassa gradazione alcolica, proposte particolarmente apprezzate dalla Gen Z.
DAL LATO DEL CONSUMATORE
Per quanto riguarda il consumatore finale, nei mesi estivi il 37% della popolazione ha consumato almeno un aperitivo, con una crescita di un punto percentuale rispetto al 2023. Il binomio aperitivo-cibo si rivela, invece, imprescindibile per l’85% dei consumatori, con il 31% che lo considera molto importante; questo dato apre prospettive interessanti per la food industry in quanto, ben l’81% degli intervistati si dichiara disposto a pagare un sovrapprezzo per opzioni food premium, con il 45% disponibile a spendere fino a 5 euro in più e il 44% dai 5 ai 10 euro in più.
SALE IL NUMERO DI PRENOTAZIONI
Il settore della ristorazione, quindi, nonostante l’attuale incertezza economica, resiste. A confermarlo è anche TheFork, che evidenzia una crescita a doppia cifra delle prenotazioni di ristoranti online durante l’estate, superando i valori raggiunti sia nel 2024, sia nel 2023. In particolare, da inizio luglio a fine agosto, il 16% delle prenotazioni è stato effettuato da viaggiatori internazionali che hanno speso in media circa il 30% in più rispetto ai turisti italiani, o ai residenti locali; nello stesso periodo, le prenotazioni dei turisti italiani hanno rappresentato il 19% del totale, in linea con il 2024. Il maggior numero di prenotazioni si è registrato nei grandi centri turistici, come Roma, Milano, Torino, Firenze, Napoli e Palermo, che insieme hanno raccolto quasi il 50% delle prenotazioni nazionali, mentre le tipologie di cucine più apprezzate sono risultate quelle italiana e mediterranea, con 1 prenotazione su 2 effettuata in ristoranti di cucina nazionale. Le pizzerie rappresentano il 15% delle prenotazioni, seguite dai ristoranti di pesce e di cucina orientale, in particolare giapponese. «Secondo Confcommercio, nel 2025 le famiglie italiane destineranno oltre 9.000 euro a spese obbligate, lasciando poco più del 57% ai consumi discrezionali, tra cui rientrano i ristoranti» ha spiegato Carlo Carollo, Country Manager di TheFork Italia.
16% PRENOTAZIONI TURISTI STRANIERI LUGLIO-AGOSTO
19% PRENOTAZIONI TURISTI ITALIANI LUGLIO-AGOSTO
30% DIVARIO SPESA MEDIA TURISTI STRANIERI VS ITALIANI
81% CONSUMATORI DISPOSTI A PAGARE DI PIÙ PER OPZIONI FOOD PREMIUM
Seguici sempre sui nostri social
Instagram – Facebook – Linkedin