RITUALI A TAVOLA
Il pasto come momento condiviso in Europa. Italia in controtendenza con consumi fuori casa inferiori alla media europea
Il rito del mangiare fuori casa, un tempo semplice necessità o svago, si rivela oggi un fenomeno complesso e variegato, plasmato da profonde differenze culturali e comportamentali a livello globale. Un’ampia indagine condotta su 8.000 interviste CAWI in Italia, Medio Oriente, Spagna, Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti dipinge un quadro affascinante, individuando tre “mondi” distinti che approcciano il cibo fuori casa con aspettative e priorità diverse. I primi “flash result” per il 2025, con proiezioni fino al 2027, offrono una bussola preziosa per il settore
TRA SOCIALITÀ E TRADIZIONE
I dati italiani tracciano un quadro chiaro: il 63,9% degli italiani ha mangiato fuori casa nell’ultima settimana, con una media di 2,6 volte a settimana. Questo sottolinea non solo una consolidata abitudine, ma anche una componente vitale del vivere sociale e culturale del paese. L’analisi demografica rivela una leggera preponderanza maschile (65% vs 63%) e una maggiore propensione tra i giovani-adulti (18-54 anni, 72%). Sorprendentemente, la frequenza cresce con il titolo di studio (72% tra i laureati) e tra i lavoratori autonomi (74%). A differenza di altre aree geografiche, dove la urbanizzazione spinta può favorire il consumo fuori casa, in Italia si mangia di più anche nei centri abitati fino a 10.000 abitanti (67%) e da 30.001 a 100.000 abitanti (65%), suggerendo che la socialità legata al pasto fuori casa è un fenomeno capillare, non solo metropolitano. Questa tendenza rinforza la visione dell’Europa come un luogo dove il mangiare fuori è un atto sociale caratterizzato da una spiccata ritualità.
GLI ITALIANI PREDILIGONO LA CENA
In Italia, la cena è il momento dominante (35,4%) per l’esperienza fuori casa, riflettendo la natura conviviale del pasto serale. Sebbene il pranzo segua con un significativo 20,7%, è la sera che si consolida come fulcro dell’incontro. La pizzeria si conferma la tipologia di locale preferita in assoluto, seguita a ruota dalla cucina tipica locale e dai ristoranti alla carta. Nell’ultima settimana di rilevazione, i bar/tavola calda (41,1%) e le pizzerie (37,2%) sono stati i più frequentati. Questi dati sottolineano un forte attaccamento alla tradizione culinaria nazionale e regionale, ma anche una predilezione per contesti informali e accessibili.
ITALIA: LA RESISTENZA AI FORMAT DI CATENA
È particolarmente significativo che gli italiani mostrino una netta preferenza per i locali singoli (86,5%) rispetto alle catene, un dato che li distingue marcatamente da altri paesi e suggerisce una ricerca di autenticità e carattere unico nell’offerta. Il consumatore italiano cerca un’esperienza che abbia un legame con la tradizione o con un’identità locale. Questo potrebbe contrastare con l’ondata di crescita dei fast food osservata ad esempio nel Medio Oriente, dove si registra una maggiore penetrazione dei fast food. La scelta del luogo dove mangiare è spesso dettata dall’abitudine (36,5%) e, ancor più, dal passaparola di amici, conoscenti o parenti (26,3%), evidenziando il ruolo primario della fiducia e delle relazioni personali.
DOVE CONSUMARE? I CRITERI DI SCELTA
Le motivazioni che spingono gli italiani a mangiare fuori sono prevalentemente legate allo svago, al desiderio di passare del tempo con altri e alla comodità di relax e non dover cucinare. La dimensione sociale è preponderante, con la maggior parte delle uscite che avviene in coppia (34,8%) o con la famiglia (26,4%). Ciò riflette l’approccio europeo, dove la qualità del cibo è “solo uno dei fattori che concorrono alla soddisfazione”, affiancata da servizio, buona cucina e intrattenimento. Nella valutazione di un locale, ciò che incide maggiormente è il sapore degli ingredienti e la scelta/varietà del menu. Questi fattori superano l’importanza del servizio (9,5%) e dell’atmosfera (8,5%), ma tutti contribuiscono a un’esperienza olistica che coinvolge tutti i sensi e anche la sfera cognitiva di giudizio e la comprensione. Questa attenzione analitica agli ingredienti e al bilanciamento dell’alimentazione, unita all’idea di benessere, è una cifra distintiva del consumatore italiano.
SI CONFERMA IL TREND SALUTE E BENESSERE
L’attenzione analitica agli ingredienti e al bilanciamento dell’alimentazione riflette una crescente consapevolezza verso la salute, un trend globale che vede il consumatore sempre più informato e attento a ciò che mangia, anche fuori casa. Sebbene i dati italiani non evidenzino una forte predilezione per l’offerta biologica o vegana, la qualità delle materie prime rimane un criterio fondamentale.
ALL’ESTERO: VALORI DIFFERENTI
Oltremanica e oltreoceano, l’approccio al mangiare fuori casa è più concentrato sull’individuo e meno strutturato da codici comportamentali. Velocità e funzionalità la fanno da padrone.
La qualità si traduce principalmente in aspetti funzionali dell’offerta, come il risparmio di tempo e fatica, e in quelli puramente palatali del cibo consumato. Le aspettative di intrattenimento sono minori rispetto ai campioni europei, con un focus preponderante su velocità, rapporto qualità-prezzo e alto contenuto nutritivo. Mangiare fuori in questo contesto è spesso percepito come un bisogno fondamentale legato alla soddisfazione immediata e all’auto-indulgenza. L’area del mondo in cui si registra la maggior propensione all’innovazione e alla sicurezza è la regione mediorientale.
LA RICERCA
L’indagine “Mangiare fuori casa”, condotta come parte delle iniziative legate a HOST 2025, è uno studio approfondito condotto per analizzare gli atteggiamenti e i comportamenti delle persone nel consumo di cibo fuori casa. Lo studio si basa su un vasto campione di 8.000 interviste CAWI (Computer Assisted Web Interviewing) ed è stato condotto in diverse regioni chiave, includendo una campionatura rappresentativa in Italia, Medio Oriente, Spagna, Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti.
I LUOGHI DI CONSUMO PREDILETTI DAGLI ITALIANI
34,8% – PIZZERIA
30% – CUCINA TIPICA LOCALE
14% – I RISTORANTI ALLA CARTA
Fonte: indagine “Mangiare fuori casa” – HOST 2025

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