PROPENSIONE ALL’APPRENDIMENTO

Un momento di attenzione consapevole che diventa un’opportunità di miglioramento e di crescita

di Dario Bussolin

 

Nell’ultimo articolo abbiamo fatto un approfondimento sul feedback, focalizzandoci sulla gestione del colloquio e sugli elementi da approfondire, utilizzando il modello Situation-Behavior-Impact (SBI)™. Come anticipato, questo momento può divenire un’occasione preziosa sia per chi guida la comunicazione sia per chi riceve il feedback, che ha la possibilità di conoscere meglio i propri punti di forza e le aree di miglioramento. È da questo momento di attenzione consapevole rispetto alle proprie risorse che vogliamo partire per parlare di propensione all’apprendimento.

DI COSA SI TRATTA?

Lo studio delle competenze manageriali svolto con l’Università Cattolica di Milano ci ha portato a definirla come la capacità di cercare e trovare costantemente nuove opportunità di miglioramento e conoscenza. Probabilmente può non essere immediato il legame tra il feedback che riceviamo nel nostro contesto lavorativo e questa capacità, ma andiamo per step, partendo dal comprendere perché sia così rilevante potenziarla.

IL RUOLO FONDAMENTALE DI QUESTA CAPACITÀ

Come sappiamo, viviamo in un mondo dinamico e in costante evoluzione – la pandemia da Covid 19 è un esempio chiaro a tutti – che ci richiede di adattarci a contesti sempre nuovi e in rapido cambiamento, adeguando e rinnovando le nostre abilità e conoscenze. Proprio in questo contesto, sviluppare la capacità di propensione all’apprendimento può facilitare la risposta personale alle nuove sfide professionali e non che si presentano quotidianamente. A conferma del panorama mutevole, una ricerca dell’osservatorio HR Innovation Practice della School of Management del Politecnico di Milano ha identificato tra le principali sfide della direzione HR del 2022 l’introduzione di nuovi modelli di leadership culturali, basati su ascolto e confronto funzionali allo stimolare l’apprendimento costante verso contenuti e conoscenze necessarie al governo del cambiamento.

COME POTENZIARLA?

Il primo consiglio è quello di utilizzare il momento di feedback come spazio di consapevolezza da cui partire per pianificare un progetto di sviluppo e crescita professionale strutturato e condiviso, aiutandoci a capire quali sono i comportamenti da modificare, correggere o rinforzare. Saper ascoltare e accogliere i punti di vista esterni risulta ad oggi essere un vero e proprio vantaggio competitivo rispetto a chi pensa di governare il cambiamento in autonomia. Successivamente può essere utile imparare a porre una maggiore attenzione a quegli elementi e opportunità che la realtà organizzativa e le esperienze quotidiane ci presentano, per lavorare sulle aree di sviluppo individuate. In generale, è utile allenarci a mantenere una mentalità aperta e una costante attenzione verso l’ambiente esterno, adottando un approccio attivo, che protende sempre verso la ricerca di nuovi stimoli.

ALLA RICERCA DEL MIGLIORAMENTO

A questo punto possiamo procedere con gli ultimi due step, ovvero la ricerca di un miglioramento costante delle proprie abilità e dell’ampliamento delle proprie conoscenze, con l’obiettivo di raggiungere il proprio livello massimo di potenziale. A questo scopo, può essere utile cercare e provare a sperimentare i canali, gli strumenti e le modalità di apprendimento più in linea con le nostre esigenze formative e con i nostri interessi. Con apprendimento, infatti, non si intende unicamente ciò che è legato al mondo scolastico e professionale; possiamo parlare anche di apprendimento informale, ovvero di quella modalità di imparare che deriva da interessi personali. Tutti i contesti in cui siamo inseriti possono infatti attivare lo sviluppo inaspettato di nuove conoscenze e abilità. Un classico esempio è legato al mondo dello sport, che spesso ci consente di allenare in modo inconsapevole capacità utili anche nei contesti professionali, come ad esempio la capacità di stare in gruppo, la comunicazione e la gestione di momenti di stress. Diviene dunque fondamentale assumere un atteggiamento proattivo nel momento in cui acquisiamo nuove informazioni e facciamo nuove esperienze, in modo da stimolare quello che possiamo chiamare apprendimento intenzionale. Questa specifica modalità di apprendimento nasce dalla propria motivazione a imparare e si verifica quando compiamo un’azione con il consapevole obiettivo di acquisire qualcosa di nuovo.

GUIDA PER IL FUTURO

Riassumendo, per stimolare la capacità di propensione all’apprendimento è fondamentale cercare di porre il focus iniziale su se stessi, prima di aprirsi agli stimoli esterni, valorizzando poi lo scambio con le persone intorno a noi per raccogliere ulteriori punti di vista e favorendo, infine, lo sviluppo di abilità e conoscenze sulla base della direzione che vogliamo dare alla nostra crescita. Le competenze che man mano rafforziamo ci forniscono delle risorse utili per affrontare le sfide che l’ambiente ci propone, rendendo così il processo di apprendimento continuo una base e una guida per il nostro futuro.

dario bussolin, Manager della divisione Human Capital del gruppo Aegis Human Consulting Group, Psicologo e Psicoterapeuta in Formazione, Coach, formatore e consulente per le organizzazioni

*Dario Bussolin

Manager della divisione Human Capital del gruppo Aegis Human Consulting Group, Psicologo e Psicoterapeuta in Formazione, Coach, formatore e consulente per le organizzazioni. Da 10 anni collabora con l’Università Cattolica di Milano in progetti di ricerca e supporto alla didattica nel dipartimento di Psicologia. Impegnato nello studiare i processi organizzativi e valorizzare le qualità professionali e personali delle persone, Dario accompagna i professionisti in percorsi di allenamento per consolidare il proprio stile di Leadership, attraverso confronti, metodo, esperienze concrete e tanta passione.

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