Tutto ciò che occorre sapere per gestire al meglio uno strumento utile per accrescere vendite e relativi ricavi
Le spese di pubblicità sono considerate investimenti finalizzati a incrementare le vendite future. Queste includono tutte le spese sostenute per promuovere le caratteristiche dei prodotti, o servizi tra i consumatori, con l’obiettivo di espandere il mercato e aumentare le vendite e, di conseguenza, i ricavi.
LE SPESE PUBBLICITARIE SONO DEDUCIBILI?
In Italia, il nostro sistema tributario non prevede una definizione dettagliata di ciò che sono le spese di pubblicità. Ciò che invece viene richiamato dal Tuir è solo la disciplina relativa alla deducibilità di queste spese. Le aziende possono detrarre l’intero importo delle spese di pubblicità dal loro reddito imponibile, riducendo l’ammontare delle tasse da pagare. Non è possibile ammortizzare le spese di pubblicità in quote costanti su più anni; la possibilità di ripartire su più anni la deducibilità del costo viene data solo se, dal contratto, la spesa ha natura pluriennale ed è dimostrabile.
REQUISITI PER LA DEDUCIBILITÀ
La deducibilità totale, però, non è per tutti. Per poterne beneficiare è necessario rispettare determinati requisiti:
• competenza: le spese devono essere imputate all’esercizio in cui sono state sostenute;
• certezza: i costi devono essere dimostrabili attraverso una fattura, o un altro documento per provare la spesa;
• inerenza: le spese devono essere collegate al fatturato ottenuto, o ottenibile.
Un elemento importante da sottolineare è che le spese possono essere dedotte totalmente, indipendentemente dall’importo delle stesse e dal volume dei ricavi aziendali. Tuttavia, per evitare problemi con il Fisco è necessario documentare accuratamente tutte le spese con fatture. Inoltre, è consigliabile anche conservare le ricevute e annotarle per data, luogo, motivo e partecipanti a eventi di rappresentanza.
LA DETRAZIONE DELL’IVA
Se le spese vengono dedotte completamente, lo stesso non si può dire dell’Iva. L’Iva sulle spese di pubblicità è detraibile al 50%. Ciò significa che, le aziende, possono recuperare metà dell’imposta versata sulle spese di pubblicità, a condizione che:
• siano inerenti all’attività svolta;
• siano documentate con scontrino fi scale, o fattura;
• l’Iva sia regolarmente versata all’Erario.
Esemplificando il tutto, supponiamo che un’azienda sostenga una spesa di 100 euro più Iva (22 euro) per una campagna pubblicitaria su Facebook; l’azienda può detrarre 11 euro (il 50% di 22 euro) dall’Iva a debito nel suo modello F24.
DEDUCIBILITÀ DELLE SPESE DI SPONSORIZZAZIONE
Le spese di sponsorizzazione, come ogni costo aziendale, per essere “scaricabili” devono rispettare i principi generali di inerenza e congruità. Dal punto di vista operativo, invece, è necessario comprovare queste spese attraverso:
• il contratto di sponsorizzazione con data certa;
• la dimostrazione dell’effettiva esecuzione del contratto (fotografi e, materiale pubblicitario, articoli di giornale, ecc);
• la tracciabilità dei pagamenti.
Ma non è tutto!
Secondo la Cassazione, la sponsorizzazione deve:
• essere un’attività di tipo promozionale;
• rispettare il limite di spesa, pari a 200.000 euro;
Sotto la cifra ammontante a 200.000 euro, questi costi sono interamente deducibili dal reddito d’impresa. Sulla natura delle spese pubblicitarie possono nascere alcuni dubbi. Infatti, se mancano alcune delle condizioni dette, il Fisco potrebbe ricondurre le sponsorizzazioni a spese di rappresentanza la cui deducibilità è ridotta (che vedrai nel prosieguo).
Fondata da
GIANLUCA MASSINI ROSATI, Soluzione Tasse è la società di riferimento per la pianificazione fiscale in Italia. Si avvale di un pool di 35 commercialisti presenti in tutta Italia, specializzati nel risparmio fiscale, che guidano costantemente imprenditori e professionisti verso le strategie più adeguate alle proprie esigenze per abbattere legalmente il carico fiscale.
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