L’azienda bresciana guarda sempre di più al fuori casa. Ce ne parla Michele Foglio, Amministratore Delegato di Acqua Maniva
Di Paolo Andreatta
Era il 2016 – cinque anni fa che equivalgono, con la pandemia di mezzo, a un’era fa – quando Maniva, azienda bresciana che dal 1998 a oggi si è conquistata un ruolo di rilievo nazionale nel mondo dell’acqua e dei soft drink, decideva di sviluppare uno specifico progetto dedicato al fuori casa. Si apriva un percorso, oggi confermato e consolidato dall’azienda di Bagolino, di creazione di valore per il mondo Horeca.
Profolio Horeca diversificato
«Un percorso – spiega Michele Foglio, Amministratore Delegato Acqua Maniva e referente per il mondo della distribuzione – iniziato con l’investimento nel vuoto a rendere per l’Horeca che ha caratterizzato in questi anni linee dedicate alla ristorazione, nate ben prima dell’apparizione del Covid-19, ma strategicamente ridefinite anno dopo anno». Dalla proposta raffinata per una ristorazione elegante con Maniva Chef, acqua minerale che sgorga dall’omonimo Monte Maniva, sopra il lago d’Idro al confine tra Lombardia e Trentino; al marchio Classica, l’acqua dalla marcata identità toscana e caratterizzata dal celebre giglio fiorentino, che nasce dal Monte della Verna nel Casentino. Fonte comune all’acqua Verna, proposta anche nella bottiglia AQ da 75 cl specificatamente pensata per l’Horeca. Fino alla recente proposta, nel campo delle alternative non scontate in ambito Soft Drink, delle Bibite Bio Tomarchio, linea siciliana di cui Maniva ha da poco acquisito la distribuzione in tutta Italia, con l’eccezione della sola Sicilia.
Semplificare: il caso miscelazione
«In questi anni – sottolinea Foglio – abbiamo investito con attenzione anche nell’innovazione per il mercato della miscelazione, con il lancio della recente Mineral Selz Maniva, la prima acqua di seltz in fusti d’acciaio a rendere da 20 litri, dotata d’attacco a baionetta per un uso universale. L’obiettivo è quello di offrire a distributori ed esercenti soluzioni in termini di facilitazione nella gestione quotidiana del lavoro, con costi contenuti se non azzerati anche nella manutenzione. Con la possibilità di miscelare un selz dalle caratteristiche costanti, dal perlage perfetto. Una base acqua ideale, in altre parole, per la preparazione di cocktail e miscelati in generale».
Novità: l’acqua in brick
La vera novità targata Maniva, però, sta per arrivare proprio in questi mesi, con il lancio di un prodotto innovativo che guarda con forza e intelligenza alle necessità del comparto e trend decisivi quali green e benessere. Stiamo parlando dell’Acqua Minerale Maniva in Brick, la prima lanciata dall’azienda di Bagolino e oggi tra le poche disponibili sul mercato. Disponibile a partire da fine maggio nei formati da 1 litro e da ½ litro, testimonia di come una rivoluzione green sia concretamente possibile già oggi. «Con l’acqua in brick – spiega Michele Foglio – offriamo un contenitore che è una vera e interessante alternativa al PET. Parliamo di un prodotto studiato con attenzione in tutte le sue parti, tappo incluso, realizzato da fonti rinnovabili come la canna da zucchero».
Nuova frontiera
Un prodotto versatile – caratterizzato da un’alcalinità elevata, altro tratto caratteristico della strategia perseguita da Maniva – che, soprattutto nei formati da ½ litro, offre diversi spunti anche per il mondo Horeca. Basti pensare alle soluzioni offerte per un comparto come quello del minibar d’hotel. «Oggi – conclude Foglio – il consumatore ha superato il vecchio mantra del “voglio vedere il prodotto”, problema valido in particolare per l’acqua, che ha sempre favorito la trasparenza del PET. La diffusione dell’uso della borraccia ha, in questo senso, sdoganato il problema». Considerando infine come il brick giochi un ruolo d’eccellenza anche nella conservazione del prodotto stesso, grazie all’effetto barriere+a del packaging stesso.