I RTD mostrano significative opportunità di crescita. Ma quali sono i fattori che ne incentivano l’acquisto?
di Paolo Andreatta
Dopo il focus dedicato ai RTD alla fine della scorsa estate, le bevande pronte da bere tornano a occupare un posto di rilievo tra i trend a cui guardare con attenzione. Il potenziale dei Ready to drink e le loro ampie opportunità di crescita sono state confermate, infatti, dalla nuova edizione del Consumer Pulse Report di CGA by NIQ, osservatorio che offre uno spaccato aggiornato di quanto sta avvenendo anche nel comparto Horeca. «Con le preferenze dei consumatori in rapida evoluzione, il 2025 offrirà ai fornitori e agli operatori grandi opportunità per ampliare l’interesse dei brand Ready to Drink» dichiara Valeria Bosisio, Client Success & Insights Manager Italia.
Sempre più conosciuti
L’ultima indagine mensile pone l’attenzione sul potenziale dei RTD alcolici: il 26% dei consumatori dichiara di aver acquistato uno di questi prodotti negli ultimi tre mesi, in linea – più precisamente in crescita di 2 punti percentuali – con quanto registrato nell’indagine (24%). Inoltre, il 49% degli italiani si dice pronto a considerare l’idea di consumarne uno in futuro. Un potenziale di crescita che è già stato percepito dagli utenti stessi. Il segmento RTD si dimostra sempre più conosciuto e presente nell’Horeca. Infatti, più di un terzo dei consumatori (35%) afferma di aver notato un aumento dei drink pronti da bere negli ultimi 12 mesi.
Incentivi e ostacoli al consumo
Quali sono gli incentivi che possono favorire l’acquisto dei RTD? Per il 27% dei consumatori incide la promessa di un drink diverso dalle proposte abituali nonché la varietà di gusti offerti. Quindi la comodità (17%), la fiducia in uno specifico brand (17%) e l’influenza di amici e familiari (16%). Il 36% degli italiani sostiene invece che vorrebbe una maggiore varietà di prodotti RTD. Infine l’elevato contenuto di zuccheri e il gusto ritenuto troppo dolce sono, rispettivamente per il 27% e il 23%, motivi che ostacolano l’acquisto.
Capire il pubblico di riferimento
È interessante notare come quasi un terzo (31%) dei consumatori consideri il prezzo il fattore principale per incoraggiarli a scegliere questa tipologia di bevande e, allo stesso tempo, quasi la stessa percentuale (32%) lo percepisca come ostacolo per la scelta di questi drink (troppo costosi). In entrambi i casi, è importante capire il pubblico di riferimento, per poter studiare e applicare una strategia di prezzo che sia vincente rispetto alle categorie in competizione. «In questa parte di mercato sempre più competitiva, è essenziale comprendere le motivazioni e le preferenze per attirare un maggior numero di consumatori che si avvicinano a questi prodotti per la prima volta – spiega Valeria Bosisio. – Prezzi competitivi, promozioni specifiche e un’attenzione mirata alla varietà e alla salute sono alcuni degli elementi da esaminare».