Crescita sostenuta e nuove tendenze nei mercati globali. Analisi approfondita dei dati IWSR sulle dinamiche di consumo, previsioni di crescita e sfide nel mondo in evoluzione del no e low-alcohol
I dati più recenti dell’IWSR mostrano che il consumo di analcolici nei 10 principali mercati no/low-alcohol del mondo (Australia, Brasile, Canada, Francia, Germania, Giappone, Spagna, Sud Africa, Regno Unito e USA) che rappresentano circa il 70% dei volumi globali di analcolici, è cresciuto del +5% in volume nel 2023 e il mercato vale ora oltre 13 miliardi di dollari. Si prevede che la categoria no/low-alcohol crescerà ad un CAGR del +6% in volume tra il 2023 e il 2027, guidata dal no-alcohol con un +7%, mentre il low-alcohol crescerà, nello stesso periodo, del +3%. Sebbene il tasso di crescita sia leggermente più lento rispetto agli anni precedenti (il no-alcohol è cresciuto a un CAGR del +8% tra il 2019 e il 2023), la categoria no-alcohol continua a essere attraente. Quasi un quinto (17%) di tutti i consumatori di analcolici nell’ultimo anno sono stati new entry e per i prodotti a basso contenuto alcolico la percentuale è del 16%. Questa tendenza è particolarmente evidente nei mercati emergenti del no e low-alcohol, come gli Stati Uniti e il Canada. Le fasce più giovani, in età legale per il consumo di alcolici, sono le più reclutate in tutti i mercati. Pochi i Boomers.
BIRRA LEADER NELLA CATEGORIA
«Con l’affermarsi del no e low-alcohol nel panorama delle bevande alcoliche, la crescita sta rallentando dopo il picco del 2020-2021, ma la categoria è pronta a registrare forti incrementi nei prossimi anni, trainata dal no-alcohol» afferma Susie Goldspink, head of no and low-alcohol insights di IWSR. Il no-al-cohol rappresenta oggi i due terzi dei volumi della categoria no/low-alcohol, di cui il 72% è costituito da birra e sidro. La crescita futura del no-alcohol sarà trainata dai mercati no-alcohol meno sviluppati, come Canada, Stati Uniti, Australia e Brasile. Per i mercati più maturi, Germania e Spagna, dove la categoria ha una quota TBA (total beverage alcohol) superiore al 10%, si prevede un CAGR di solo +2% nel periodo 2023-2027, mentre per il Giappone si prevede una crescita del +5%. «In termini di opportunità di crescita, esiste oggi una chiara disparità tra i mercati più maturi e quelli a più bassa penetrazione – osserva Goldspink. – I Paesi più affermati nel settore del no/low tendono a orientarsi verso consumatori più anziani. I mercati a più alta crescita hanno generalmente una minore penetrazione del no/low e una quota maggiore di consumatori più giovani».
NUOVI CONSUMATORI E CONSUMI PIÙ FREQUENTI
La ricerca sui consumatori dell’IWSR suggerisce anche che i nuovi entrati nel no/low stanno aumentando la frequenza di consumo. Mentre circa la metà dei nuovi entrati sono acquirenti frequenti di prodotti no/low, per i consumatori ‘esperti’ la percentuale è inferiore al 40% e i nuovi entrati sono più propensi ad aumentare il loro consumo di prodotti no/low in futuro. I Millennials rimangono la fascia di età più numerosa tra i consumatori di no/low, ma nei mercati più sviluppati – come Giappone, Spagna, Germania e Francia – i consumatori di no/low sono più anziani. «Questo si traduce nel modo in cui i prodotti no/low vengono acquistati e consumati: i consumatori di questi mercati più maturi bevono bevande no/low prevalentemente a casa e tendono a consumare uno o due drink per occasione» afferma Goldspink.
DISPONIBILITÀ: UNA SFIDA PERSISTENTE
Tra le sfide che la categoria no/low deve affrontare, la disponibilità rimane un ostacolo importante per i consumatori attuali. In tutti i dieci mercati indicati, oltre il 40% degli attuali consumatori di no/low ha dichiarato che la mancanza di disponibilità del prodotto impedisce loro di consumare no/low con maggiore frequenza. Mentre coloro che continuano a rifiutare la categoria tendono a preferire altre bevande o sono scoraggiati dal gusto dei prodotti no/low. In Giappone, in particolare, la disponibilità non è la barriera più importante. I consumatori giapponesi preferiscono altre bevande e per lo più rifiutano il no/low perché non ne apprezzano il gusto.
+5%
13 MILIARDI
+7%
72%
USA E REGNO UNITO
Il mercato dei prodotti no/low-alcohol negli Stati Uniti, che vale oggi oltre 1,8 miliardi di dollari, continua a crescere, con un CAGR a volume del +25% nel periodo 2019-23, con previsioni di crescita del CAGR a volume del +15% nel periodo 2023-27. I consumatori di bevande analcoliche negli Stati Uniti sono tendenzialmente i più giovani. Nel Regno Unito, nonostante i segnali di maturazione del mercato, la crescita è continuata a ritmo sostenuto nel 2023 e si prevede che il trend positivo prosegua, con una previsione di crescita dei volumi di no/low-alcohol pari a +8% CAGR 2023-27. La birra analcolica è la principale forza trainante della crescita dei volumi, ma anche la birra a basso contenuto alcolico dovrebbe fare progressi nei prossimi anni, in particolare grazie alle modifiche dell’imposta sull’alcol per i prodotti al di sotto della gradazione del 3,5%. I Millennials hanno la più alta percentuale di acquirenti di prodotti no/low e tendono a bere prodotti no e low-alcohol più frequentemente di altri gruppi.